SCHEDE ASTRONOMIA : MARTE, IL PIANETA ROSSO

Marte

                                                                                                                                     

Mars Valles Marineris.jpeg

DIAMETRO 6.780 km

MASSA 107 (T=1000)

Densità 3,934 kg/dm3

Gravità 3,69 m/s2

Velocità di Fuga 5,027 km/s

Temperature -140 / +20 °c

Pressione Atmosferica 6,36 mBar

Densità Atmosferica 179.67 kg/m2

Periodo di rotazione 24h 37′ 23”

Periodo di rivoluzione 1,87 anni

DISTANZA dal Sole 1,52 UA perielio 1,381 – afelio 1,666 UA.

Eccentricità 0,093

RADIANZA media 588 – max 712 – min 489,3 W/m2.

 

Marte (1,52 UA) è più piccolo della Terra e di Venere (0,107 masse terrestri).

Possiede una rarefatta un’atmosfera , composta principalmente da biossido di carbonio.

Pur presentando temperature medie superficiali piuttosto basse (tra −120 °C e −14 °C), il pianeta è il più simile alla Terra tra quelli del sistema solare.

Il suo diametro è intermedio fra quello della Terra e quello della Luna, e presenta un’inclinazione dell’asse di rotazione e durata del giorno simili a quelle terrestri.

L’inclinazione assiale di Marte è di 25,19° che risulta simile a quella della Terra. Per questo motivo le stagioni si assomigliano eccezion fatta per la durata che è circa doppia.

STRUTTURA INTERNA:

La sua superficie presenta formazioni vulcaniche, valli, calotte polari e deserti sabbiosi, e formazioni geologiche che vi suggeriscono la presenza di un’idrosfera in un lontano passato.

La presenza di acqua allo stato liquido in superficie è impossibile su Marte a causa della sua pressione atmosferica eccessivamente bassa (salvo in zone di elevata depressione e per brevi periodi di tempo). Il ghiaccio d’acqua però è abbondante: i poli marziani infatti ne sono ricoperti e lo strato di permafrost si estende fino a latitudini di circa 60º.

La NASA nel marzo del 2007 annunciò che se si ipotizzasse lo scioglimento totale delle calotte polari, l’intero pianeta verrebbe sommerso da uno strato d’acqua profondo 11 metri.

Marte si formò circa 4,6 miliardi di anni fa, come gli altri tre pianeti terrestri e cioè a seguito della condensazione della nebulosa solare, per lo più dei silicati. A causa della distanza superiore dal Sole rispetto alla Terra, durante la fase iniziale della formazione nell’orbita di Marte si trovava una concentrazione maggiore di elementi con basso punto di ebollizione, come cloro, fosforo e zolfo, probabilmente spinti via dalle orbite interne dal forte vento solare del proto-Sole.

La storia del pianeta può essere suddivisa in quattro ere geologiche che caratterizzano la sua formazione ed evoluzione: Pre-Noachiano, Noachiano, Esperiano, Amazzoniano.

Noachiano Noachiano Esperiano Amazzoniano

La sua superficie è costellata di vulcani, come il grande Olympus Mons, e da rift valley, come la gigantesca Valles Marineris, quindi mostra che ha avuto un’attività geologica che ha persistito fino a tempi relativamente recenti.

(a sinistra il monte Olimpo, che si erge per circa 25 km)

Il colore rosso della superficie, deriva dalla presenza di ruggine del suolo, ricco di ferro.

Marte ha due piccoli satelliti naturali (Deimos e Fobos), che si pensa siano asteroidi catturati dal suo campo gravitazionale (vedi sotto), ed due gruppi di asteroidi Troiani nei punti di Lagrange L4 ed L5.

 vedi Troiani di Marte.

Satelliti di Marte, Fobos e Deimos:

Il pianeta Marte possiede due satelliti naturali di piccole dimensioni: Fobos e Deimos.

Si tratta dell’unico pianeta roccioso del sistema solare interno a possedere un sistema di satelliti.

Scoperti nell’agosto del 1877 da Asaph Hall, percorrono orbite prograde quasi circolari, assai prossime al piano equatoriale di Marte.

Fobos, il più interno, completa la sua orbita in poco più di un terzo del periodo di rotazione del pianeta – caso unico del sistema solare.

Di conseguenza è soggetto a significative azioni mareali da parte di Marte che determinano una costante riduzione dell’orbita e che ne causeranno infine la disgregazione.

Hanno una forma irregolare, non risolvibile dalla Terra.

Sono stati fotografati e studiati prevalentemente dalle sonde spaziali il cui obiettivo primario era lo studio di Marte.

Fobos e Deimos hanno entrambi forma irregolare. Il primo, il maggiore tra i due, può essere descritto approssimativamente da un ellissoide di dimensioni 26,8 × 22,4 × 18,4 km, cui corrisponde un diametro medio di 22,2 km; il secondo ha dimensioni 15 × 12,2 × 10,4 km, da cui un diametro medio di 12,4 km. Analizzando le perturbazioni prodotte dalle due lune nel moto di alcune sonde spaziali che si sono avvicinate loro, è stata stimata una massa di 1,0659 × 1016 kg per Fobos e di 1,4762 × 1015 kg per Deimos. Da tali informazioni è possibile desumere un valore per la densità media dei due oggetti, stimata in 1,872 × 10³ kg/m³ per Fobos e in 1,471 × 10³ kg/m³ per Deimos. Valori così bassi possono essere determinati da una elevata porosità interna (ovvero dalla presenza di cavità) oppure da una composizione che vede mescolate alla roccia sostanze volatili, quali ghiaccio d’acqua.

La loro origine è una questione ancora aperta.

Alcuni li ritengono asteroidi catturati, altri ipotizzano che si siano formati per accrezione nel processo che ha condotto anche alla formazione del pianeta Marte.

FOBOS:

DEIMOS:

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