Quale futuro per la Corghi di Pieve Fosciana?
Negli ultimi nove mesi la Rsu e le organizzazioni sindacali, in costante rapporto con l’assemblea dei lavoratori, si sono confrontate con serietà con l’azienda per individuare un piano industriale che potesse rappresentare la necessaria svolta per rafforzare la produzione e poter competere sul mercato, confermando e consolidando il ruolo centrale che ha sempre rappresentato la Corghi Spa.
La direzione aziendale ci ha fin dall’inizio rappresentato una situazione di difficoltà e di non saturazione degli impianti, che negli ultimi anni si è concretizzata nella necessità di ricorrere agli ammortizzatori sociali, con una tendenza alla stabilizzazione verso il basso rispetto ai dati storici.
Inizialmente il piano presentatoci partiva dal presupposto della necessità di un consistente investimento per l’ammodernamento del parco macchine al fine di poter aumentare la produttività e la competitività aziendale. Abbiamo considerato questo approccio un fatto importante ma, in seguito, abbiamo dovuto constatare che a fronte delle difficoltà riscontrate dall’azienda nel reperire finanziamenti a condizioni che rendessero conveniente l’investimento, l’iniziale piano non veniva più ritenuto percorribile.
Riteniamo il piano alternativo prospettato dall’azienda (anche se non ancora chiaro nei dettagli e nelle tempistiche) non convincente nell’immediato e addirittura pericoloso nel lungo periodo. L’idea è quella di una riconversione graduale dello stabilimento di Pieve Fosciana da officina meccanica a luogo di montaggio e assemblaggio.
Potremmo capire e seguire l’ipotesi di una diversificazione dell’attività, non quella di abbandonare la caratteristica stessa del sito produttivo di Pieve Fosciana che negli anni ha sempre rappresentato il vero valore aggiunto della produzione. Chiediamo che la Direzione aziendale rinunci ad una riconversione totale e continui a puntare anche sulle macchine utensili e sulla carpenteria con un investimento sicuramente più limitato di quello ottimale, previsto inizialmente, ma mirato a rimanere nell’attuale segmento di produzione, alla luce anche dei segnali di ripresa registrati in questi primi quattro mesi dell’anno.
Se l’azienda pensa di poter continuare ad investire solo nel commerciale è evidente che ci si prospetta una società che commercializzerà il lavoro fatto altrove e da altri, snaturando la propria natura con inevitabili conseguenze negative per l’occupazione.
Approvato all’unanimità dall’assemblea dei lavoratori della Corghi Spa riunita il 18 maggio 2016