COME TI ALLARGO LA SCUOLA ….. #NARDELLATE A #FIRENZE !!!

Il cantiere della nuova scuola media tra via Sirtori e via Centostelle
 
Domenica 2 dicembre il Quartiere 2, d’intesa con alcuni commercianti e alla presenza della vice sindaco Giachi, aveva organizzato una assemblea presso la scuola Carducci in via Ugo Bassi per presentare la nuova scuola media Dino Compagni, i cui lavori di costruzione sono già a buon punto. Chi ha organizzato l’assemblea in aula magna ha rifiutato il confronto, anche se membri del Comitato di Campo di Marte avevano chiesto di intervenire. Un confronto frettoloso tra preside, progettista e cittadini si è poi svolto nella successiva visita al cantiere quando, nei capannelli spontanei, c’è stato uno scambio di vedute. Della vicenda ci eravamo già occupati con un post un anno fa – Ruspe risanatrici e danni collaterali – nel quale avevamo ricostruito la storia di questo vecchio edificio scolastico, per il cui risanamento dall’amianto (due casi di mesoteliosi pleurica) si erano impegnati per anni gruppi di genitori e il Consiglio d’Istituto. Successivamente la “Dino Compagni” era stata elevata a vessillo politico da un Renzi rottamatore, il quale tentò anche di ricorrere ad un project financing che produsse soltanto ritardi e lievitazione di costi. 
 
Purtroppo tutto ciò è avvenuto a spese di un’area verde sottoposta a vincolo paesaggistico dal ’53, con più di 80 piante di alto fusto di circa 70 anni di età, decurtata per più di un terzo nella sua consistenza (31 gli alberi abbattuti tra cedri, platani, pini che saranno sostituiti con alberi da frutto e decidui di piccola taglia). Anche perché la legittima richiesta di sicurezza e di maggiore superficie delle aule, avanzata a suo tempo dai genitori, aveva prodotto la collaterale anomala estensione della palestra, un impianto per competizioni nazionali, su richiesta, pare, delle società sportive appoggiate dalla maggioranza del Q2.
 
Italia Nostra-Firenze, il CCTA (Coordinamento Cittadino Tutela Alberi) e il Comitato di Campo di Marte nel febbraio 2018 avevano avuto un incontro con il progettista ing. Mazzoni e la vice sindaco Giachi, riuscendo a strappare qualche limitata mitigazione degli abbattimenti che a quell’epoca erano giunti a più di venti esemplari.
La vicenda si inserisce nella più generale disastrosa gestione del verde in città che da alcuni anni si caratterizza per tagli indiscriminati di alberate e altrettante improvvide sostituzioni di interi filari e specie arboree, in nome della sicurezza e della risposta ai cambiamenti climatici.
 
Ennesima dimostrazione questa che l’amministrazione sta svolgendo un ruolo di profonda diseducazione civica, opponendo le ragioni della sicurezza, gestita in modo carente (per esempio con il ricorso esclusivo a prove visive – VTA – commissionate a professionisti esterni con compensi ridicoli) a scapito della salubrità ambientale. In questo caso l’ampliamento di spazi educativi e sportivi avviene a spese del paesaggio e della salute e in assenza di qualsiasi controllo da parte del Servizio comunale del verde, latitante su aspetti istituzionalmente di sua competenza.
 
INTANTO IN DIVERSE CITTA’ EUROPEE E DEL MONDO LE AMMINISTRAZIONI PIU’ ATTENTE E SENSIBILI, DOTATE DI UFFICI E STRUTTURE PER LA GESTIONE DI QUESTO PATRIMONIO, COMPIONO TUTTI GLI SFORZI POSSIBILI PER SALVAGUARDARE IL CAPITALE VERDE CHE, OLTRE A SVOLGERE BENEFICI EFFETTI PSICOLOGICI ED EDUCATIVI, RALLENTA IL GRAVISSIMO CAMBIAMENTO CLIMATICO IN ATTO SUL PIANETA.